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Lo strizzacervelli del Poker Vol. 60: Il Nevrotismo

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Il tratto della personalità più studiato nella psicologia è il nevrotismo (o nevrosi). In pratica, se un individuo ha un tasso di nevrotismo molto alto, tenderà a sperimentare emozioni più negative e ne farà esperienza in maniera più forte. Le persone che hanno questo tratto meno sviluppato spesso vengono considerare emotivamente stabili; questi individui sono meno inclini a reagire o a reagire in modo eccessivo allo stress e si riprendono più velocemente da traumi emozionali.

Ancora una volta, la maggioranza degli individui tende a piazzarsi in una posizione media tra i due estremi. Sappiamo che probabilmente a volte ci avviciniamo più ad un tratto che all'altro. Basti pensare ai teenagers contro il resto del mondo e vedere gli effetti degli ormoni sul nevrotismo. Ma poi questi scemano con la crescita.

Non sorprende che ci siano persone che sono stabili nella maggior parte delle situazioni, ma instabili in altre. La guerra ne è un esempio estremo ma ogni grossa situazione di stress può scatenare potenzialmente un evento di nevrotismo. Ecco un ovvio esempio nel poker.

Il nostro giocatore sta avendo una giornata media durante i primi rounds di un torneo di poker. Poi gioca un po' di mani consecutive contro dei giocatori di cui ha una ottima lettura. In entrambi i casi, le carte che servono escono ed il nostro giocatore spinge l'altro giocatore all in e l'avversario ha un progetto con due outs. Entrambe le carte che servivano escono ed il nostro giocatore ne viene danneggiato. Questo è un perfetto avvenimento in cui ci si aspetta che si presentino elementi di nevrotismo. importante ricordare che misuriamo il nevrotismo su una scala non fissa. Se il giocatore è calmo e continua a giocare senza commentare o esserne turbato, allora possiamo dire che occupa un posto basso, molto basso, nella scala del nevrotismo.

Dall'altra parte, ci aspettiamo tutti che questo giocatore vada in tilt. Certamente è giustificato per la sua reazione, ma sappiamo anche che una intensa reazione negativa probabilmente gli costerà ogni chance di riprendere il controllo sul suo torneo.

Sicuramente, ognuno ha il suo punto di rottura. Disastri economici, alluvioni, incidenti, morti in famiglia possono tutti causare reazioni maggiori agli estremi alti nella scala del nevrotismo. Ma qualcuno pensa che qualunque possa succedere al tavolo da poker è nella stessa categoria di questi enormi eventi della vita? In un giorno normale ovviamente no. Ma può succedere che i giocatori siano così concentrati sul gioco che il loro intero mondo si riduce al tappeto verde.

Tutto questo porta ad un fatto dimostrato in psicologia: che siano capaci, in alcuni casi, di controllare i nostri investimenti emozionali in varie situazioni. Questo controllo si può tradurre in meno reazioni negative e meno stress nella vita. E meno tilt nel poker.

Per esempio, sappiamo che gli introversi se la cavano meglio nel controllare le loro emozioni in momenti difficili. Gli estroversi tendono a sentire il buono ed il cattivo molto velocemente ed in maniera molto forte. Quindi se tendi a scoppiare quando le carte non fanno il loro corso, un consiglio potrebbe essere calmarsi, tornare tranquilli, e cercare dall'interno di smetterla di salassare.

In secondo luogo sappiamo che, come regola generale, le persone più anziane tendono a percepire meno quello che succede quando sono coinvolte in situazioni di scompiglio emozionale. Questo non è solo un risultato di aver visto e sperimentato di più per la nostra età, ma anche del fatto che semplicemente abbiamo superato gli alti ed i bassi dei nostri primi anni e l'esperienza ci dice che in particolare i "bassi" semplicemente non sono così gravi. Tendiamo a sentire comunque ancora la pena ma non ci danniamo più di tanto su di essa.

Quindi, la parte alta della scala del nevrotismo può essere curata? Beh, si. Questo è proprio l'obbiettivo a cui puntano da un centinaio di anni psicologi e psichiatri. Il problema delle reazioni emozionali fortemente negative ai tavoli di poker può essere curato? Si di nuovo.

Molto semplice: osserva il tuo comportamento. Noti (si solito dopo il fatto) che hai reagito o reagito in modo eccessivo ad una situazione. Noti che questa reazione è stata negativa per il tuo gioco. Infine, lentamente modifichi il tuo comportamento al tavolo, calmandoti, in modo da reagire meno. Se sei capace di riconoscere un tuo comportamento negativo la prossima volta, allora sei capace di cambiare quel comportamento per diminuire lo stress emozionale negativo su di te e sul tuo gioco.

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