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Resoconto EPT Kiev - Parte 1

Luca Pagano Kiev

Come alcuni di voi sanno, non amo tantissimo giocare centinaia di tornei all’ anno, preferisco focalizzare la mia attenzione su quelli che sono gli eventi di maggiora caratura internazionale per confrontarmi con i migliori giocatori europei e del mondo.

Il resto del mio tempo viene utilizzato per lo studio approfondito del gioco, che considero molto più funzionale per la mia crescita di giocatore rispetto alla partecipazione a molti eventi che spesso non ti lasciano granchè sotto il punto di vista professionale.

Come ho scritto nei miei precedenti articoli, durante il mio soggiorno a Las Vegas ho avuto modo di confrontarmi coi componenti del mio team (Joe Hachem e Greg Raymer in particolare) coi quali ho approfondito parecchie tematiche riguardanti, ad esempio, il modo di affrontare le “nuove leve” del gioco on line, che si stanno affacciando numerose nell’universo live internazionale.

Per questo e altri motivi ero molto curioso di provare a testare sul campo tutto quello che di buono ho cercato di condividere coi miei compagni di viaggio di Pokerstars. La prima occasione si è presentata all’IPT di Venezia, dove però non ho incontrato particolari tipologie di giocatori che mi hanno permesso di mettere in pratica le nozioni apprese in Nevada a luglio, per cui attendevo con trepidazione la prima tappa dell’European Poker Tour di Kiev per mille motivi.

1. Innanzitutto sapevo che al tavolo avrei per forza di cosa trovato giocatori di estrazione eterogenea, tutti con loro caratteristiche, vuoi per la provenienza, vuoi per lo stile di gioco, vuoi per ragioni legate alla loro condizione di giocatori professionisti, semi o novizi; questo mi avrebbe aiutato ad esercitarmi sulla lettura degli avversari, sul miglioramento del gioco di posizione e sul rilancio calibrato ai danni dei giocatori che nei vari frangenti del gioco mi avrebbero dato segni di debolezza.

2. Era un bel po’ di tempo che non giocavo un evento di portata internazionale. Dopo Vegas non c’è stata occasione (se non per una piccola parentesi a Nizza insieme a Dario Minieri) di sedermi a un tavolo importante. Ho giocato moto on line su pokerstrs.it dove ho ottenuto risultati discreti che mi hanno dato buoni segnali e nuova fiducia sul mio nuovo modo di affrontare il texas hold’em (fatte, ovviamente, le debita differenze tra live e online). La voglia di giocare cominciava a farsi sentire in maniera piuttosto marcata e l’inizio dell’EPT che negli anni precedenti mi ha dato così grandi soddisfazioni, era l’occasione adatta per soddisfare questa voglia.

3. Dopo i vari rinvii dovuti alla situazione giuridica in territorio russo, e il conseguente spostamento in terra Ucraina, c’erano state tante voci riguardo un nuovo rinvio o addirittura una cancellazione completa della prima tappa di questa nuova stagione, e la voglia di ricominciare per me era tantissima, soprattutto in un Paese affascinante come questo.

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