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Carlo Savinelli: "Mai e Dico Mai Giocare Fuori Bankroll"

Carlo Savinelli

Carlo Savinelli rappresenta senza alcun dubbio uno dei giocatori in italiani più in vista, a giudicare dagli ottimi risultati ottenuti negli ultimi due anni.

Il giocatore nativo di Maddaloni ha fatto vedere un ottimo poker in giro per l'Italia e l'Europa, mettendo le mani su eventi di un certo rilievo e mettendosi in mostra come giocatore decisamente in rampa di lancio, e sul quale l'Italia del poker può senz'altro contare in futuro. E l'inizio della carriera di Carlo Savinelli non è stato affatto ordinario.

“Ho iniziato grazie ai DVD della Gazzetta dello Sport" – ha dichiarato Savinelli in esclusiva per Pokernews Italia -.

"Mi sono subito appassionato e ho cominciato a studiarlo, anche se e' stato sempre un hobby, poi un lavoro part time fino a 18 mesi fa, quando ho deciso di essere un professionista al 100%. Ho iniziato dal No Limit Hold'em, anche se da due anni gioco Omaha e Stud".

Savinelli ha ammesso di aver gestito male il proprio denaro, quando è riuscito finalmente a ottenere il primo risultato di rilievo.

“Feci secondo al Poker Grand Prix, non ero pronto per tutti quei soldi (43.000€), feci il classico errore di sentirmi senza motivo il più forte e decisi di giocare le PCA: come è facile capire, li presi a ottobre e a fine gennaio li avevo finiti. Questa batosta la ricordo sempre con il sorriso sulle labbra, perché oggi l'idea di giocare fuori roll mi terrorizza”.

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Carlo non ha avuto dubbi quando gli abbiamo chiesto quali fossero la gioia e la delusione più grandi provati al tavolo da poker: “La mia più grande gioia è sicuramente la vittoria all'IPO."

"La mia più grande delusione sicuro il Final Table EPT sfiorato a Deauville, in cui sono stato condannato a suon di cooler. Dalla rabbia piansi e volevo spaccare tutto, ma sorrido se penso che l'anno prima di vincere IPO feci bolla al Final Table sempre all'edizione da un milione di euro garantiti e anche lì piansi di rabbia, quindi se tanto mi tanto a breve vincerò un EPT, quindi sono ottimista”.

Prima di diventare un ottimo torneista, Savinelli si è segnalato come giocatore di cash game. E ai suoi “colleghi” grinder, Carlo fornisce un consiglio prezioso per approcciarsi al meglio agli MTT: “Consiglio di studiare bene il gioco con un range tra i 15 e i 40 bui, perché essendo abituati a giocare sempre con 100 bui davanti, avranno molte difficoltà all'inizio”.

“Forse l'unico rimpianto – prosegue Carlo - è quello di aver deciso troppo tardi di essere solo un giocatore professionista. Per il resto non ho rimpianti, gestione del roll inclusa”.

Per Carlo Savinelli, come per tutti gli altri top player italiani, si avvicina l'appuntamento con l'EPT Grand Final di Montecarlo. Ecco quali sono le sue sensazioni a 10 giorni dallo start dell'evento: “Le aspettative sono buone, ho delle ottime sensazioni per questa tappa. Mi rendo conto che ci saranno tanti fish, ma sarà pieno di top player forse più delle altre tappe EPT, è pur sempre il Grand Final”.

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Francesco Cammuca

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