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Italia: Pasta, pizza e…gratta e vinci. Riflettiamoci su!

gratta e vinci

Conosciuti in tutto il mondo per la nostra cucina, noi italiani ci distinguiamo anche per molte altre cose più o meno positive. Molti però, tra stranieri e connazionali, non si rendono conto è che l’Italia è anche il paese dei gratta e vinci.
Ho avuto la fortuna di viaggiare molto durante la mia vita e ho notato con rammarico che il nostro è uno tri i primi paesi al mondo, se non il primo in assoluto per consuetudine, dove le varie lotterie istantanee sono maggiormente praticate, tant’è che la maggior parte di noi fumatori compra un gratta e vinci ogni volta, o quasi, che entra in un tabacchino per comprare un pacchetto di sigarette. È una realtà cosi diffusa che è diventata quasi una moda.

Il poker in quanto gioco di azzardo è visto, non solo da giocatori novizi ma anche da molti abitudinari, come una variazione della lotteria istantanea. Esso invece, per quanto influenzato fortemente dalla fortuna è un gioco di abilita.
Per quanto queste ultime parole possano sembrare scontate anche ai giocatori meno esperti, il concetto è tuttavia difficilmente assimilato. In questo articolo ho quindi deciso di parlare del concetto di base per eccellenza nel poker: la riflessione.

Riflettere è basilare nel poker a differenza di quanto accade nei giorchi di fortuna. La riflessione è un duplice atteggiamento che si può riassumere in due precetti fondamentali per chiunque intenda diventare un giocatore di poker di successo:

1) Mai prendere una decisione in fretta furia
2) Studiare la psicologia dell’avversario.

Quante volte chiamiamo una bet per “stizza”? Vuoi perché abbiamo appena preso una bad beat, vuoi perché l’avversario ci sta antipatico. Fermarsi a riflettere sul motivo che ci sta per spingere a fare call non ci permetterà forse di risparmiare tempo ma certamente, sul lungo periodo, ci farà risparmiare un bel po’ di denaro.

Allo stesso tempo, studiare l’avversario ci permetterà di immagazzinare e registrare informazioni sull’avversario. Informazioni che alla lunga risulteranno preziose perché nonostante tutti noi ragioniamo in maniera differente, i livelli di pensiero nella loro moltitudine, sono comunque limitati e pertanto prevedibili per mezzo di un corretto processo di analisi e riflessione.

I secondi in più utilizzati per riflettere su una mano prima di fare quel call avventato ci torneranno quindi utili, se non già dalla mano stessa, più avanti nel corso della partita o sullungo periodo quando si presenteranno situazioni identiche o simili.

Il cervello funziona come una macchina va esercitato aiutiamolo ad aiutarci!

Buon divertimento ai tavoli.

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Paolo “aceandajoker” Iannazzo

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