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Full Tilt: Ray Bitar rischia 145 anni di carcere!

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Si e’ dichiarato non colpevole per tutti i capi di imputazione contestatigli.
E se fossimo in una puntata della celebre serie tv ‘Law and Order’, ci metteremmo comodi sul divano per gustarci un’oretta di ‘battaglia legale’, il cui esito sarebbe legato alla sceneggiatura creata ad hoc dagli autori della serie stessa.

Purtroppo per centinaia di migliaia di persone invece, la questione ‘e piu’ che reale, e riguarda naturalmente il ‘Black Friday’ con protagonista assoluto quel Ray Bitar, CEO della ex poker room #1 al mondo, Full Tilt.

Sappiamo bene tutto di quello che e’ avvenuto in oltre un anno dallo scoppio dello scandalo negli Usa, con oltre 300 milioni di dollari letteralmente ‘spariti’ dai conti FT, e conseguente chiusura della Poker Room stesssa, da parte delle autorita’ a stelle e strisce.
Ma quando sembrava che l’orizzonte si stesse ‘schiarendo’, con il possibile (secondo molti probabile) acquisto della piattaforma Usa da parte di Pokerstars (con la conseguente immediata restituzione dei fondi ai ex utenti FT), ecco una nuova pagina che rischia di far slittare ulteriormente la soluzione finale del peggiore scandalo che abbia mai colpito il mondo del poker on-line.

Bitar e’ tornato negli States lunedì (direttamente dall’ex quartier generale di FT in Irlanda), e all’aereoporto Newyorkese dove e’ atterrato, ha trovato un comitato di accoglienza molto particolare e di sicuro molto poco gradito.
Svariati agenti dell’ FBI infatti, lo hanno immediatamente arrestato per contestargli 4 nuovi capi di imputazione (sempre legati al caso FT, dopo i 5 di cui era gia’ stato accusato nell’autunno del 2011), che lo hanno portato immediatamente in Tribunale per la contestazione formale delle accuse. Davanti al giudice Debra Freeman, il sostituto procuratore del DoJ americano, Arlo Devin-Brow, ha esposto le nuove ‘accuse’: in sostanza si parla di frode, riciclaggio e comportamento ‘fraudolento’ nell’ambito del buisness legato alle scommesse.

L’ex CEO di FT Poker si è dichiarato (come detto) ‘non colpevole’ per i nuovi addebiti, ma il giudice e’ stato convinto dagli elementi presentati dalla pubblica accusa.
Risultato?
Bitar in carcere e cauzione fissata a 2,4 milioni di dollari.
Visto che i nuovi capi d’imputazione si vanno a sommare con quelli precedenti, la possibile condanna per il buon Ray, e’ passata da 10 a 145 anni di carcere
Chiaramente parliamo dell’ipotesi ‘peggiore’, ma sembra che stavolta per il manager colpevole ‘maximo’ del Black Friday (che sia un bersaglio?), l’aria si sia davvero rarefatta.

In sostanza la colpa piu’ grave che ilDoJ americano contesta all’ex #1 di FT Poker, e’ quella di aver continuato a spingere giocatori al di fuori degli Usa, a depositare fondi sulla piattaforma, ben sapendo pero’, che la tempesta era gia’ pronta ad esplodere in tutta la sua violenza di li a poco.

Con l’arresto di Bitar sembra che un’altra questione (strettamente connessa) possa aver trovato un binario preferenziale. Che risolverebbe gran parte dei problemi, anche del Bitar stesso.
Con una mail inviata allo staff di Pocket Kings infatti, il ‘discusso’ uomo d’affari annuncia di come la situazione piu’ importante (la restituzione del denaro agli ex utenti di FT) sia in fase di risoluzione.
Bitar stesso annuncia come il suo obiettivo sia quello di favorire una rapida conclusione della trattativa con Pokerstars (previo benestare del DoJ Usa ovviamente), con conseguente ‘riparazione’ dei danni subiti dai suoi ‘ex-clienti’.

Sara’, di certo per l’uomo chiave del devastante Black Friday di un anno fa, l’unica attuale possibilita’ e’ quella di trovare almeno 1 milione di dollari ‘cash’ per uscire dalle assai poco confortevoli carceri Statunitensi. Dopodiche’, l’affare Full Stars potrebbe anche concretizzarsi in tempi brevi, o almeno e’ quanto si augurano gli utenti ‘derubati’ e lo stesso Bitar, che potrebbe cosi’ avere meno pressioni anche dal DoJ americano nell’organizzare la sua linea difensiva…

Insomma nuovi capitoli in arrivo, magari una bella lettera aperta di Ray da un cella di Sing Sing…serve solo un po’ di pazienza per il nuovo capitolo dell’ormai ‘famigerata’ saga…

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