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Rapina al Bellagio: la polizia ha arrestato il possibile autore

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Venerdì scorso, il 25 luglio, un rapinatore è riuscito a dileguarsi con decine di migliaia di dollari prelevati dalla cassa del Bellagio.

La rapina a mano armata ha avuto luogo verso le 20.30, momento in cui l’attività nel casinò iniziava a diventare più intensa. Secondo quanto riportato dal Las Vegas Review-Journal l’atto, compiuto con sfrontatezza proprio a inizio serata, è stato ripreso dalle videocamere e le autorità hanno quindi potuto individuare velocemente Jesse Jones come possibile persona coinvolta nel fatto.

La divisione della Las Vegas Metro, incaricata delle indagini, ha immediatamente diffuso la descrizione di Jones. L’uomo risultava facilmente distinguibile in mezzo alla folla a causa del suo aspetto fisico: alto circa un metro e novanta, 100 chili di peso, calvo e con gli occhi blu. Forse però il tratto che lo caratterizza maggiormente è la scritta "WHITE PRIDE" (potere bianco) tatuata sulla fronte.

La polizia nei giorni scorsi ha arrestato un possibile sospetto che per il momento è stato identificato solo come John Doe. Anche se ancora non è stata resa nota la reale identità della persona arrestata, la polizia ha confermato che Jones non è più considerato coinvolto nel caso.

Non si conosce l’esatta somma rubata nel corso di questa insolita rapina, ma una prima ipotesi potrebbe essere fatta basandosi su quanto affermato da un dipendente del Bellagio che ha parlato di circa $50.000. Secondo le stime della polizia, invece, l’importo sottratto potrebbe aggirarsi intorno ai $30.000.

Nonostante le rapine ai casinò siano insolite a causa della presenza delle videocamere e della sicurezza oltre che della difficoltà di riuscire a cambiare in contanti ingenti quantitativi di chip, questa non è la prima volta negli ultimi anni che un simile fatto accade al Bellagio.

Nel febbraio 2011 Anthony Carleo, figlio dell’ex Giudice Municipale di Las Vegas George Assad, è stato arrestato in relazione a un’altra rapina in cui furono rubati circa 1,5 milioni di dollari in chip del casinò.

In base alle informazioni diffuse dalla polizia di Las Vegas Carleo si era dato alla fuga per alcune settimane prima di essere catturato mentre cercava di vendere quattro chip da $25.000, che erano parte della refurtiva, offrendole nel corso di una serie di incontri a un agente sotto copertura per un possibile corrispettivo dai $7.000 ai $10.000 l’una.

Mentre ancora non si conoscono le ragioni alla base di quest'ultima rapina, si possono ipotizzare i motivi che nel 2011 hanno spinto Carleo a decidere di derubare il Bellagio. Sembra infatti che la rendita di Carleo fosse stata decurtata da $1.000 a $600 la settimana, risultando quindi insufficiente per supportare la sua dipendenza dagli stupefacenti.

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